Il perché della preparazione all’adozione

Perchè i genitori adottivi si devono preparare, fare corsi, confrontarsi con operatori per poter accogliere un bambino? E’ una domanda che molti futuri genitori si pongono quando sono all’inizio del loro iter.

Non bastano amore e desiderio per avere un figlio?

Avere un figlio significa aprire uno spazio all’interno della propria famiglia, uno spazio che non è solo fisico, ma soprattutto mentale ed affettivo nei confronti di un bambino che ha già una sua storia, una storia che non va annullata o dimenticata ma che va integrata con quella nuova.

Non bisogna infatti dimenticare che per costruire un buon legame di attaccamento è necessario comprendere a fondo i bisogni del proprio bambino e capire empaticamente la sua storia pregressa caratterizzata dalla ferita dell’abbandono, evento della vita che modellerà gran parte dei suoi comportamenti e percorsi evolutivi.

Questi sono importanti compiti che ogni genitore adottivo deve poter gestire con una capacità di messa in gioco e di elaborazione che deve necessariamente iniziare prima dell’arrivo del bambino.

Quando il piccolo giunge in famiglia infatti vi è da gestire anche un quotidiano fatto di molteplici incombenze pratiche , ma le riflessioni sui principali temi relativi ai suoi bisogni vanno fatte prima del suo arrivo, in modo da essere preparati ad affrontare senza ansia e con serenità ogni evenienza.

I momenti formativi devono perciò rappresentare delle opportunità nella crescita personale e di arricchimento del proprio potenziale genitoriale.

Il confronto con altre famiglie, lo scambio con operatori esperti del settore, sono tutte occasioni per mettere in campo i propri dubbi e le proprie perplessità e la conoscenza delle caratteristiche di un bambino in stato di abbandono è uno dei prerequisiti che ci può aiutare ad attivare le adeguate risorse in risposta alle necessità dei nostri figli.

Dunque il suggerimento è quello di sfruttare tutte le possibili occasioni per preparare quel bagaglio necessario a far sì che l’incontro con il proprio bambino possa avvenire con la necessaria consapevolezza di ciò che significa veramente adottare e per far sì che le proprie aspettative possano incontrare la realtà senza incappare in delusioni o difficoltà di accogliere il piccolo per quello che è veramente.

Dott.ssa Maria Elisabetta Rigobello

Psicologa/Psicoterapeuta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.