L’incontro con nostro figlio – Parte 1

Generalmente il bambino, a seconda dell’età al momento dell’adozione, viene informato dell’incontro con mamma e papà, qualche volta anche preparato gradualmente.

Nonostante questo non dobbiamo dimenticare che per il piccolo i genitori sono degli estranei, diversi da lui, che parlano una lingua incomprensibile e di cui può non essere facile avere fiducia date le esperienze traumatiche pregresse.

Ogni bambino potrà dunque avere differenti reazioni: vi sono incontri immediati e “facili”, altri più complessi e che necessitano un maggior tempo affinchè i bambini si sentano al sicuro con le loro nuove figure di riferimento, altri ancora che vanno letteralmente “conquistati” perché diffidenti e impauriti, timorosi di poter vivere nuovamente il trauma dell’essere lasciati.

Sono però gli adulti che devono essere in grado di trovare il giusto canale per entrare in contatto con il loro piccolo e saranno i piccoli gesti a fare la differenza e a preparare il terreno affinchè il figlio si possa affidare nel più breve tempo possibile a mamma e a papà.

Uno dei canali migliori per realizzare l’incontro è riuscire a parlare lo stesso linguaggio del bambino… il gioco! Un linguaggio universale che facilita la relazione, che mette in contatto grandi e piccoli e che permette di conoscersi.

Quando un genitore è disposto a giocare con il proprio figlio gli comunica che lui è desiderato, voluto, amato, accolto e proprio attraverso il gioco si può realizzare quel legame di attaccamento che è alla base del successo dell’adozione e su cui poggia l’identità del figlio e la realizzazione del nuovo sistema familiare.

Dunque questo uno dei primi consigli: mettersi a livello del bambino, coinvolgerlo in una relazione affettiva veicolata dal gioco e dal “fare insieme”.

Il giocare dovrebbe essere essenziale per la crescita e quando un bambino può finalmente ritrovare un adulto capace di restituirgli l’infanzia… allora sì che può valer la pena di affidarsi!

Dott.ssa  Rigobello Maria Elisabetta

Psicologa/Psicoterapeuta

 

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