Proseguiamo a parlare dell’incontro col bambino.
Ci sono incontri più facili e altri invece maggiormente complessi. Dipende da tanti fattori, alcuni che riguardano la personalità del piccolo e le sue modalità di reagire ai cambiamenti, altri dal contesto e… da come siamo noi!
Non va dimenticato che il bambino ha acquisito abitudini che probabilmente faticherà ad abbandonare. I genitori dovranno permettergli di accostarsi al presente con la giusta gradualità, senza che debba essere rinnegato il passato.
Durante il primo incontro è importante che il genitore “raccolga” quelle piccole cose appartenenti al bambino per dargli fin da subito la sensazione che non gli viene chiesto di “sacrificare” il suo passato e di dimenticare una parte importante di sé, ma al contrario che siamo disponibili ad accoglierlo nella sua interezza.
Il primo incontro suscita un mondo di emozione da entrambe le parti: la gioia, la commozione perché finalmente si sta realizzando il sogno tanto atteso, ma, nel contempo, anche una certa quota di ansia e paura di non essere accettati, timore che qualcosa non vada per il verso giusto, imbarazzo perché si incontra una personcina con cui non si è ancora entrati in relazione…
Se la coppia è riuscita a “lavorare” in anticipo sulle proprie aspettative ed è dunque pronta ad accogliere un bambino “reale”, allora sarà più immediata la relazione d’attaccamento tra il piccolo e mamma e papà perché i bambini sentono la disponibilità interna dell’adulto e ci si affidano se ciò che sentono è disponibilità e apertura.
Dott.ssa Maria Elisabetta Rigobello
Psicologa/Psicoterapeuta